martedì 13 ottobre 2009

I divisori interni come elementi di attrezzatura degli spazi

Il campo di integrazione fra architettura e arredamento maggiormente diffuso e che presenta la maggiore varietà di dispositivi di integrazione riguarda le cosiddette "frontiere interne" dell'abitazione. Sono in esso raggruppati tutti quegli elementi edilizi, non portanti, che per la loro forma e posizione assolvono la duplice funzione di separare gli ambienti o schermare una parte e inglobare elementi d'arredo o impiantistici.
Derivato dal passato ma interpretato in forme nuove dall'architettura moderna, è generalmente presente fin dagli anni Venti, ma si diffonde in modo significativo soprattutto negli anni Sessanta e Settanta.

Molti di questi dispositivi riguardano la funzione del contenere ( indumenti, oggetti d'uso quotidiano, libri, ecc. ) che viene organizzato in modo compatto e ordinato eliminando alcuni o tutti gli armadi , che tradizionalmente si appoggiano alle pareti in modo più o meno frammentario e disorganico.

A volte i muri divisori sono sostituiti da "pareti attrezzate" cioé da sistemi di contenitori componibili e installabili caso per caso con opportuni sistemi di adattamento ai vani murari dati, con cui i progettisti hanno inteso ottimizzare le capacità di contenimento e insieme abbassare i costi edilizi (il muro divisorio non viene edificato) dando anche un potenziale di flessibilità nel tempo all'articolazione spaziale dell'alloggio.

La flessibilità d'uso, in generale fra zone giorno e notte, è invece ottenuta mediante pannelli scorrevoli, tende o altri dispositivi analoghi che consentono di suddividere uno spazio fluido e aperto, oppure separano nicchie con funzioni particolari ritagliate in un ambiente.

Nessun commento:

Posta un commento