Sono già presenti nella casa romana armadi a muro e nicchie, sia pur di dimensioni ridotte, e piccoli ambienti di servizio, come dispense, guardaroba, deposito, di accesso esclusivamente privato.
Nella casa medievale e rinascimentale; si cominciano a delineare zone della casa riservate a particolari usi e abitudini.
Il letto, spesso in nicchia, è reso intimo tramite velari e cortine che vanno dalle semplici tende ad anelli su aste di legno del medioevo, ai più sfarzosi baldacchini dei letti da parata dell'età barocca.
Il senso dello spazio libero da oggetti, proprio di quest'epoca, che suggerisce di concentrare e perfino nascondere in piccoli vani di servizio diversi tipi di oggetti di servizio, si evolve sensibilmente nelle dimore private del Settecento per nuovi valori di intimità e di confort che richiedono nuovi dispositivi spaziali e di arredo che si disperderranno negli spazi pieni di immobili e di soprammobili del secondo Ottocento.
Gli stessi precursori e le avanguardie artistiche del Movimento Moderno ripresero con nuovi mezzi espressivi il tema dell'arredo incorporato a vari livelli nell'architettura, in particolare nelle cosiddette nicchie attrezzate, ad esempio nei progetti di Mackintosh, o negli arredi futuristi di Balla.

In seguito, un riduttivo funzionalismo fece tabula rasa di ogni articolazione volumetrico- spaziale e decorazione di interni, e il progetto degli oggetti superò nuovamente il vincolo di un rapporto stretto con lo spazio cui erano destinati a vantaggio di una loro vita autonoma e indipendente da un preciso contesto.

Si arrivà dunque agli eccessi dei macro oggetti polifunzionali che hanno caratterizzato il design della fine degli anni Sessanta.

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